Palazzo Pitti ospita una mostra dedicata alla calzatura. Noi ci siamo stati
Al Museo della moda e del costume torna accessibile la mostra “Ai piedi degli dei. L’arte della calzatura tra antica Roma, cinema colossal e moda contemporanea”
La mostra “Ai piedi degli dei. L’arte della calzatura tra antica Roma, cinema colossal e moda contemporanea” al Museo della moda e del costume di Palazzo Pitti, a Firenze, è stata prorogata fino al 31/07/2020 ed è nuovamente aperta al pubblico, anche se ad accessibilità limitata a causa delle restrizioni previste dalle misure per il contrasto dell’emergenza Covid-19. Noi ci siamo stati prima della pandemia: anche solo per il contesto straordinario in cui è ospitata, la mostra merita una visita non solo da parte degli appassionati di scarpe e degli operatori del settore.
La mostra indaga il ruolo sociale e la valenza simbolica della calzatura in Occidente
Curata da Lorenza Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paolucci, la mostra è una storia della calzatura che vuole indagare il ruolo sociale e la valenza simbolica che la scarpa ha ricoperto in Occidente, dall’antichità ai nostri giorni, mettendo a confronto passato e presente. Ai principali tipi di scarpe usati nel mondo antico, esposti in 80 opere tra statue, dipinti, raffigurazioni su rilievi e vasi dal V secolo a.C. al VI secolo d.C. – le caligae dei soldati romani, i sandali delle cortigiane greche, i calzari scolpiti per gli dei e quelli indossati dall’aristocrazia romana – si affianca una sezione dedicata alla cultura del Novecento, in cui l’attuale risignificazione della calzatura, da oggetto d’uso a oggetto di desiderio, viene affrontata attraverso lo sguardo del cinema e della moda. Così dall’antichità si passa direttamente alle recenti creazioni di moda ispirate allo stile del mondo classico di stilisti come Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo, Genny, Céline, Donna Karan e Yves Saint Laurent, fino alle calzature realizzate per i colossal del cinema dedicati all’epoca romana, da Ben Hur al Gladiatore.
Da strumento umile e quotidiano a opera d’arte
“Da sempre l’Uomo ha voluto riversare nelle calzature, strumento umile e quotidiano, un riflesso di quei principi di armonia e simmetria che governavano il gusto classico – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt –.La scarpa divenne cosi essa stessa opera d’arte, un oggetto plasmato più per esigenze estetiche che pratiche. Proprio per illustrare compiutamente questo ‘destino’ della calzatura, i cui presupposti sono già nel mondo greco-romano, si è voluto allargare il tema di questa mostra a due espressioni della cultura contemporanea intimamente legate fra di loro: il cinema e la moda”.