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Settore calzaturiero italiano: un bilancio del 2023 e previsioni incerte per il 2024

Il settore calzaturiero italiano ha vissuto un notevole incremento nel primo semestre del 2023, con un aumento del 7,4% nel fatturato e del 10,2% nelle esportazioni, secondo i dati del Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici. Tuttavia, nell’ultimo semestre sono emerse ombre che preannunciano un’analisi incerta per il 2024.

Inizio anno positivo per il 2023

Nel complesso, il primo trimestre del 2023 è stato estremamente positivo per l’industria calzaturiera italiana e il settore moda in generale. Rispetto al 2022, l’indotto della moda è cresciuto del +14%, riflettendo la propensione dei consumatori all’acquisto di abbigliamento. Nel settore calzaturiero, il Centro Studi Confindustria Moda ha riportato un aumento del 13,6% nel fatturato e un notevole +21% nel saldo commerciale nei primi mesi dell’anno. In particolare, tutte le prime 20 destinazioni di esportazione, con la sola eccezione della Svizzera, hub logistico dei player del lusso (-7,8%), mostrano incrementi in valore e quasi sempre a doppia cifra.

Tuttavia, nonostante questi dati positivi in termini di valore, emergono preoccupazioni in termini di volume, con una diminuzione nella produzione (-5,7%) e nelle esportazioni di paia di calzature (-6,8%).

Decelerazione dall’estate del 2023

Nonostante le previsioni positive delle aziende calzaturiere per i ricavi dell’ultimo semestre del 2023, si evidenzia una decelerazione e un indebolimento della crescita, soprattutto in termini di volume. L’indagine di Confindustria Moda ha identificato gli elevati costi di energia e materie prime come principale ostacolo per le imprese calzaturiere, insieme alla difficoltà nel trovare manodopera qualificata.

Bilancio 2023 del distretto calzaturiero marchigiano

Per il settore calzaturiero marchigiano, sebbene l’export abbia registrato una crescita annua doppia rispetto alla media italiana, si osserva una certa cautela. Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Fermo, ha evidenziato la situazione difficile delle aziende con brand proprio, pur sottolineando le buone performance generali dell’indotto e la fase congiunturale positiva. Inoltre, ha rilevato che la presenza di grandi player della moda – che da qualche anno hanno investito in produzioni in loco – ha aumentato la capacità produttiva di tanti piccoli calzaturifici e aumentato i valori delle esportazioni, ma ha generato anche criticità per le aziende di dimensioni minori, come la carenza di manodopera qualificata.

Secondo Fenni, «l’obiettivo è riuscire a creare filiere funzionali ai grandi brand e alle piccole e piccolissime aziende che ci caratterizzano, facendo dell’intero distretto uno spazio sia per chi vuole stare sul mercato con il proprio nome, sia per i principali marchi della moda».

Previsioni 2024 per il comparto moda

Le previsioni per il 2024 nel settore della moda sono incerte. Mentre l’osservatorio Bain & Company e Altagamma prevedono una crescita dell’8%-10%, il report The State of Fashion evidenzia una domanda più debole. Il rapporto di McKinsey e Business of Fashion prevede una crescita globale del fatturato nel 2024 tra il 2% e il 4%, con sfide regionali e nazionali. Il segmento del lusso dovrebbe generare la maggior parte dei profitti, ma le aziende dovranno affrontare le difficoltà di un contesto economico complesso.

In conclusione, il settore calzaturiero italiano si trova di fronte a una serie di sfide nel 2024: oltre alle incertezze economiche derivate da una situazione geopolitica complessa che influenza pesantemente le dinamiche del mercato internazionale, le aziende di settore dovranno puntare su una maggiore sostenibilità dei propri processi e prodotti, così come sulla digitalizzazione, i due volani principali della competitività.

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